Cari lettori, siamo dunque arrivati all’ultima puntata di questa brillante rubrica. Come? dite che ho esagerato? Beh però dovete dire che che qualche sorriso ve l’ho strappato. Comunque non siate tristi perché lo so che in qualche modo avremo la possibilità di conoscerci e potrete ancora leggere le mie perle. Ah non siete tristi per questo? Eh vabbè io ci ho provato. Ora vi lascio all’ultima ma non ultima sala.
SALA
MODENA E SALA MERCATO
Spostiamoci ora a Sampierdarena, lo scenario è ben diverso da quello di Brignole e di Piazza Corvetto, i teatri si trovano al centro di un quartiere periferico e popolare di Genova, in cui la pluralità delle culture è all’ordine del giorno, e grazie a questo si può cogliere di più la bellezza della diversità dell’essere umano e della sue capacità di adattamento in un paese che non è sempre quello di origine.
Cosa c’è in via Buranello?
In via Buranello, nel punto che combacia con l’angolo della piazza antistante al teatro, se l’avete capito siete dei maghi, c’è un bar che si chiama Bar Teatro. Dal 2006 è stato rilanciato cercando di farlo entrare in sintonia con le esigenze dei fruitori delle sale teatrali. Diciamo che l’ambiente è molto modesto e pure i prezzi sono modesti, insomma un bar modesto direi. Lo volete sapere cosa mi piace fare quando entro in questo bar? No!?!? Va bene, allora vi parlerò del problema del surriscaldamento globale. Allora nel nostro pianeta … ma no dai non scherziamo, certo che lo volete sapere.
Beh dovete sapere che in questo bar ci sono delle vetrate che danno sulla piazza antistante al teatro e l’ottanta per cento delle persone che andrà a vedere lo spettacolo quella sera passerà proprio lì davanti. Come avrete desunto dalla seconda puntata del mondo di Oliver, mi piace arrivare un po’ prima che inizi lo spettacolo, così mi siedo in un posto attaccato alle vetrate e mi mangio le patatine guardando il via vai di gente che passa lì fuori come se fossi al cinema.
Comunicazione tra un vetro
Quasi per ogni persona che passa davanti alle vetrate, mi piace pensare di conoscerla e sapere cose della sua vita e tutte queste mie riflessioni le comunico allo sfortunato/a che in quel momento si trova con me. Parlo in un flusso di coscienza come morsa da una tarantola. Spesso e volentieri la persona davanti a me annuisce distrattamente a ciò che dico pensando che io non mi accorga che non gliene frega un emerito cazz…
Ma la cosa che mi piace ancora di più di tutto ciò è quando una di quelle persone ti vede, ti riconosce, ti saluta, e vorrebbe iniziare una piacevole conversazione di convenevoli; che però tu non hai voglia di sostenere, più che altro perché hai la bocca piena di cibo e perché tra di voi c’è un evidente struttura in vetro che lo impedisce. Così tu cerchi di far capire con il linguaggio dei segni che hai imparato nei film sui sordomuti, che non capisci una cippa di quello che ti sta dicendo, e a suon di ok e mani che ruotano su se stesse che forse nel linguaggio dei sordomuti hanno la valenza di insulti, riesci finalmente a rimandare a dopo la conversazione.
Ma sapete tutti e due che molto probabilmente ciò non accadrà.
Caterina Piserà dei GAIS ci dice la sua
Ma ragazzi fermi tutti, ve la ricordate Caterina Piserà dei GAIS? Quella ragazza che si era innamorata del risorante Brasiliano? si ecco sempre lei ci consiglia altri due locali nelle zone limitrofe del teatro: Zenzero che si trova in Piazza Nicolò Barabino e Il Cantinone che si trova in Via La Spezia. Beh io non so assolutamente nulla di questi posti ma sono sicura che la nostra amica Cate ben presto ci delizierà con aneddoti eccitanti. Vero Cate?! No Cate dai ti pregooooo dimmi di sì!! Non fare quella faccia… Ah ma… ma potevi dirlo subito scusa! Cate dice che ci vuole andare assieme a qualcuno, va bene io accetto la proposta, ma lei è una super presa bene quindi chi vuole si unisca!
Vorrei inoltre dire che la nostra teatrante Silvia Curatelli dei GAIS mi dice da dietro le quinte che c’è una certa trattoria Serra che si trova vicino al centro sociale Zapata (parleremo anche di quello statene certi). In questo locale fanno pesce e sono molto disponibili per chi poi deve andare a teatro, hanno addirittura detto che se per caso un cliente arriva in ritardo perchè poi deve andare a teatro lo fanno passare davanti agli altri con la comanda. Ma che storia!!! D’altronde Serra è un cognome sardo e si sa che i sardi sono un popolo a parte.
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