Mito, marionetta e tragedia
In questo spettacolo Virgilio Sieni rivisita il capolavoro di Stravinskij ispirato alla marionetta del teatro popolare russo Petruška.
I personaggi
Il lavoro coreografico parte dal mito e dalla relazione tra marionetta e tragedia, che però si allontana dalla versione classica.
La pièce si sviluppa con i tre personaggi principali : Petruška, la ballerina e il moro, e in più il Ciarlatano.
I danzatori sono tutti Petruška, e al contempo si interscambiano la parte della ballerina e del moro, sono dei sotterfugi per permetterci di cogliere Petruška all’improvviso.
Gravità e leggerezza nella danza

Le due parole chiave di questa danza potrebbero essere riassunte con gravità e leggerezza.
Gravità in quanto il movimento dei danzatori è radicato a terra ma nel compenso in bilico come se fosse sempre appeso ad un filo, i gesti sono delicati, leggeri, lineari ed eterei, come se fossero fusi uno dentro l’altro nell’impossibilità di afferrarsi.
La danza di Sieni viene definita “danza bianca”, come di un movimento che si origina dal silenzio, da un mugolio interiore che serve poi a visualizzare il vuoto, e questo vuoto Sieni ci permette di percepirlo grazie anche a dei fermo immagine che ricordano i tableaux vivants che scandiscono il susseguirsi della vicenda.
La vicenda umana protagonista
Attraverso la gestualità degli interpreti possiamo codificare l’emotività che ci permette di riflettere sulla vicenda umana e sulle relazioni che si intercorrono.
I fermo immagine si sciolgono poi nella danza che riprende con un ritmo coinvolgente e cadenzato.
Giochi d’ombra e corpi

La creazione è introdotta dal brano Chukrum, composto da Giacinto Scelsi nel 1963 .
Chukrum è composto da quattro quadri, tutto il brano riporta alla nascita, sia dell’uomo sia della luce che lo genera, infatti attraverso la luce si formano dei giochi d’ombra che smaterializzano il corpo e trasformano le sue fattezze.
Petruška è uno spettacolo pieno di poesia ed eleganza che riesce a lasciare sospeso anche lo spettatore.