“Voglio silenzio!
Non voglio sentire volare una mosca.”
Sangue Matto alla Sala Mercato del Teatro Nazionale di Genova è messo in scena in questa versione italiana per la regia di Elena Gigliotti.
Il testo scritto a quattro mani da Nurkan Erpulat e Jens Hillje prende spunto dal film francese “La journée de la jupee”.
We don’t need no education
Siamo in un’aula scolastica, in un luogo non meglio specificato. La classe è in gita, tranne un gruppetto di studenti rimasto a lezione. L’insegnante, una donna succube e senza voce, in un susseguirsi di vicende, scontri verbali e atti di bullismo si ritrova in mano un’arma. Sequestra la pistola all’alunno che la teneva nello zaino e decide di prendere il controllo della classe. Si ritrova all’improvviso ad avere finalmente la possibilità di essere ascoltata.
La professoressa obbliga così gli allievi ad interpretare scene tratte da I masnadieri di Friedrich Schiller, lo scrittore tedesco caposaldo del teatro europeo, oggetto della lezione del giorno. In poco tempo vediamo confondersi le due sintassi in una sorta di teatro nel teatro.
Hey teacher! Leave us kids alone
Sangue Matto è per me uno degli spettacoli più belli degli ultimi tempi, uno spettacolo dove violenza manifesta e fragilità latente si intrecciano. Un pugno allo stomaco, un susseguirsi di situazioni che precipitano nel grottesco, nel perverso senza via di fuga. Porta a riflettere, a interrogarsi, a guardarsi intorno nelle nostre piccole azioni di violenza quotidiana.
È uno spettacolo dove la musica gioca un ruolo fondamentale e accompagna i movimenti dei ragazzi con un ritmo battente, come colpi di un tamburo. Potentissima e ipnotizzante la scena iniziale da cui si comprende subito l’irruenza che avrà tutto ciò che vedremo accadere sul palcoscenico.
Tutto è estremo, drammatico, da togliere il fiato. È potenza e follia.
Le regole vigenti nel micro mondo dei ragazzi (veri selvaggi che sbraitano offese) si sviluppano all’interno di inflessibili sistemi di forza e potere. Sistemi che verranno sovvertiti dal gesto della professure’, portando scompiglio, disorientamento totale e forse qualche insegnamento impartito con il ricatto e la paura.

Produzione TEATRO NAZIONALE DI GENOVA
Regia Elena Gigliotti
Interpreti Cristina Pasino, Dario Aita, Giuseppe Brunetti, Roberta Catanese, Riccardo Marinari, Silvia Napoletano, Francesco Patané, Alessandro Pizzuto