Tuo per sempre, è una rilettura dell’ Otello
shakespeariano. È lo spettacolo conclusivo del percorso laboratoriale che vede
protagonisti un gruppo di studenti
provenienti da diverse scuole superiori genovesi.
La regista Elena Dragonetti – che, tra le altre
cose, conduce un laboratorio teatrale a cui partecipo da tanti anni – nei suoi
spettacoli, dà sempre un peso e un ruolo fondamentale alle musiche che seleziona con cura e attenzioni particolari: nulla è
lasciato al caso.
Le sue scelte musicali, cucite ad hoc su ogni scena, riescono perfettamente a
rendere la sua cifra stilistica, la
sua chiave interpretativa, a
trasmettere allo spettatore il ritmo
e l’atmosfera precisi che vuole dare
ad ogni momento, le emozioni che
vuole comunicare.
La musica in
scena è di supporto agli attori, li aiuta nella loro performance, la rende emotivamente più intensa per loro
stessi, e automaticamente anche per il pubblico.
Per questo
durante Tuo per sempre mi sono
trovata più volte a tirare fuori di soppiatto il cellulare e cercare di
risalire con Shazam a titolo e
autore del brano: volevo avere la possibilità di riascoltare i pezzi una volta
finito lo spettacolo.
Se questa
curiosità è venuta anche a voi, ma non avete avuto il coraggio di attivare
Shazam, ecco l’elenco dei brani selezionati
per Tuo per sempre:
*Best hit: Kaleo – I can’t go on without you. Questo è stato il mio brano preferito dello spettacolo, legato al momento per me più riuscito ed emozionante: Odin/Otello, accecato dalla gelosia a cui l’ha spinto Iacob/Iago, uccide Desy/Desdemona, salvo poi rendersi conto della falsità dell’amico e dell’errore commesso e quindi decidere di suicidarsi. In scena questo avviene con una performance aerea utilizzando dei tessuti appesi al soffitto: Odin, avvolto nelle due lingue di stoffa, si lascia cadere dall’alto, atterrando esanime a pochi centimetri dal corpo senza vita di Desy che giace a terra.
[…] Well they thought they were made for each other One thinking of one another Never thinking just for one second She would take a different attraction
We don’t want that I can’t go on without you […]
Il gruppo Kaleo è islandese e il brano del 2016:
eppure a leggere soltanto le parole sembrano davvero scritte dalla mano di
Odin, che parla alla sua Desy, disperato, perché “niente ferisce come riesce a fare una donna”:
Loro pensavano di essere fatti l’uno
per l’altra, senza mai pensare nemmeno per un secondo che lei avrebbe avuto una
diversa attrazione. Io non posso andare avanti senza te. Quindi, perché rompere
il mio dolce cuore? Cosa credi, che ti avrei aspettato, dolcezza? E nascondere
via la vergogna? Si ho tenuto tutto dentro, tutti i pensieri che attraversavano
la mia mente. Io faccio tutte cose di cui mi pento e noi non vogliamo questo.
Lei mi ama, lei non mi ama, lei mi ama. Quindi cos’è rimasto a parte un uomo
distrutto? Perché niente ferisce come può una donna.
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